Uno studio inglese ha scoperto che i pazienti affetti da cancro alla prostata trattati con due farmaci differenti avevano tre volte più probabilità di sperimentare una remissione completa della malattia rispetto a coloro che ne avevano ricevuto solo una. Avevano anche il 23% in meno di probabilità di morire o di vedere il loro tumore crescere o diffondersi. I medici dell'Institute of Cancer Research (ICR) e del Royal Marsden NhS Foundation Trust hanno descritto i loro risultati come "promettenti". E ritengono di poter in questo modo migliorare le cure a vantaggio di più di 10.000 uomini all'anno affetti da un cancro alla prostata avanzato con un gene PTeN difettoso. Il gene PTeN di solito funziona per sopprimere la crescita del tumore. Tuttavia, non è presente nella metà dei tumori prostatici in fase avanzata, il che significa che questi tendono ad essere più aggressivi e ad avere un esito peggiore.
La ricerca, pubblicata su The Lancet, ha coinvolto 1.101 uomini in 26 paesi. Tutti i pazienti avevano un cancro alla prostata avanzato e non avevano ricevuto alcun trattamento precedente, e la metà aveva tumori senza un gene PTeN pienamente funzionante. Ad alcuni partecipanti è stato somministrato sia il farmaco già esistente abiraterone, trattamento standard per molti uomini, sia il farmaco sperimentale ipatasertib. Altri hanno ricevuto solo abiraterone e un placebo. Il 61 % dei pazienti senza il gene, ha beneficiato di una regressione della malattia dopo l’assunzione di entrambi i farmaci.Tuttavia, questo stesso trattamento “doppio” non ha dato i risultati sperati nei casi in cui il gene PTeN era funzionante al 100%. Il professor Paul Workman, amministratore delegato dell'ICR, ha elogiato i risultati, affermando che la combinazione potrebbe "rallentare lo svuluppo del tumore" in modo che "le persone malate possano trascorrere più tempo possibile con i loro cari".
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)