Jennifer Beam Dowd, epidemiologa e demografa dell’Università di Oxford nel suo recente studio "Demographic science" evidenzia che le differenze nei tassi di letalità tra Italia, Corea del Sud e altri Paesi è spiegata in parte dalla longevità dei nostri anziani. In Italia, gli anziani si prendono spesso cura dei nipoti e, in genere, hanno contatti frequenti con i propri figli e i rispettivi nuclei familiari.
Non è così in molti altri Paesi del mondo.
Infatti secondo gli ultimi dati disponibili dell’Istituto nazionale di statistica italiano l’iterazione giovani-anziani in Italia riguarda oltre la metà della popolazione nelle regioni settentrionali. Queste interazioni intergenerazionali, la co-residenza e i modelli di pendolarismo potrebbero aver accelerato l’epidemia in Italia. Le differenti età, insieme alla diagnosi precoce e alla gestione dell’emergenza, spiegano probabilmente anche il basso numero di vittime in Corea del Sud e Singapore rispetto all’Italia».
(Sintesi redatta da: D'Amuri Vincenzo)