I dati forniti dall'Oms nel nuovo compendio statistico mondiale sulla salute (World Health Statistics 2019) sono significativi. Tra il 2000 e il 2016 sono migliorate sia l'aspettativa di vita globale, aumentata di 5,5 anni (da 66,5 a 72,0 anni), che l’aspettativa di vita sana alla nascita (da 58,5 anni a 63,3 anni ).
Esiste però un forte divario di genere: gli uomini vivono in media 69,8 anni e le donne 74,2. L’Oms attribuisce tale fenomeno ad una serie di fattori, oltre a quelli biologici. In primo luogo, esiste un diverso approccio alle cure: gli uomini spesso cercano assistenza sanitaria meno delle donne. Delle 40 principali cause di morte, 33 contribuiscono maggiormente alla ridotta aspettativa di vita negli uomini rispetto alle donne. Nel 2016, la probabilità che un trentenne morisse di una malattia non trasmissibile prima dei 70 anni era del 44% più alta negli uomini rispetto alle donne. Fra le cause che non sono connesse allo stato di salute l’Oms rileva che i tassi di mortalità globale per suicidio sono aumentati, dal 2000 al 2016, del 75% negli uomini rispetto alle donne; i tassi di mortalità per incidenti stradali a 15 anni sono più del doppio nei primi rispetto alle seconde e il tasso di mortalità per omicidio è 4 volte più alto negli uomini rispetto a donne.
Fra le cause di morte legate allo stato di salute, spiccano quelle nei tumori dove su un totale di circa 8,9 milioni di decessi nel 2016, gli uomini rappresentano oltre il 57% del totale (5,1 milioni contro i 3,8 di morti femminili). Quanto alla casistica di morti per violenza intenzionali e no, su un totale di 4,8 milioni di decessi, gli uomini sono il 66% (3,2 milioni contro 1,6 milioni). Le donne superano gli uomini solo nel campo delle malattie neurologiche, Parkinson e Alzheimer in testa (1,5 milioni di decessi contro 990.000). Quasi in parità sono i dati sulla mortalità cardiovascolare (9 milioni di morti tra gli uomini e 8,8 milioni tra le donne). Il rapporto dell’Oms segnala un divario eclatante tra paesi ricchi e poveri: ben 18 anni in meno di speranza di vita alla nascita per questi ultimi.