I dati dell'Ufficio britannico per le statistiche nazionali rivelano che i livelli di disoccupazione tra i 50 e i 64enni sono aumentati al 4,1 % da ottobre a dicembre dello scorso anno, e del 2,7 % tra aprile e giugno. Questi livelli di disoccupazione che riguardano i lavoratori più anziani sono i più alti dal 2014. Un'ulteriore analisi del Daily Telegraph ha rilevato che anche il numero di richieste di risarcimento per discriminazione in base all'età presso i tribunali del lavoro è salito al livello più alto in tre anni. Le cifre di HM Courts and Tribunals Service, infatti, hanno mostrato che i tribunali hanno ricevuto 1.608 richieste tra ottobre e dicembre 2020.
Caroline Abrahams, responsabile di Age UK, ha dichiarato: "Il numero di persone anziane che hanno perso il lavoro o il cui impiego è a rischio a causa della pandemia è estremamente preoccupante, così come il fatto che i casi di discriminazione basata sull'età sono in aumento. Sappiamo infatti che quando qualcuno di età pari o superiore a 50 anni perde il lavoro, in genere impiega più tempo per tornare al lavoro rispetto a una persona più giovane".
Sarebbe dunque auspicabile un intervento governativo volto a favorire il rientro sul mercato di questa fascia di lavoratori, prevedendo anche per loro programmi di reinserimento come per i più giovani. "Senza un'azione così positiva, conclude la Abrahams, temiamo che molti lavoratori anziani saranno messi da parte e lasciati a trascorrere il resto della loro vita lottando per sbarcare il lunario".
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)