Ha 96 anni e soltanto otto esami a separarlo dalla laurea. Giuseppe Paternò, classe 1923, studia Storia e Filosofia all’università di Palermo: a luglio - se tutto andrà secondo i piani - si laureerà diventando il “dottore” più anziano d’Italia di tutti i tempi.
Giuseppe non sa stare con le mani in mano. Il suo motto è “meno tv, più lettura”, ed è un divoratore di libri. Da quando ha deciso di iscriversi all’università, nel 2017, non ha fallito un esame. Anzi: “Ho avuto due borse di studio da 1.300 euro per la media del 30 nel primo anno e di 29 nel secondo anno”, racconta.
Un sogno, quello di studiare, che non ha potuto realizzare da giovane: maggiore di sette fratelli, nato da una famiglia non abbiente, va a lavorare a sette anni assieme al padre in una birreria. I carabinieri vanno a ricordare al padre che bisogna che i bambini vadano a scuola, ma a 14 anni il padre di nuovo lo manda a lavorare: è fattorino alla Utet. È stato solo due anni dopo, a sedici anni, che gli lasciò fare la scuola di avviamento professionale a indirizzo industriale. “Con mio padre feci un patto, lui mi disse: dovrai essere promosso ogni anno e in estate andrai a lavorare al bar in aiuto ai camerieri”. Poi lavora nelle Ferrovie dello Stato e nel 1984, quando va in pensione, riprende in mano i libri, per soddisfazione personale. Una storia, la sua, talmente affascinante da essere fonte d’ispirazione: Giuseppe è stato anche invitato in alcuni liceo come «testimonial» per cercare di spingere i ragazzi a non smettere di studiare. “Voglio essere di esempio per tutti quei ragazzi che stanno studiando e magari decidono di fermarsi, perché bisogna sempre avere la forza di proseguire e di scavalcare tutti quegli ostacoli che per forza di cose si incontrano sul proprio cammino: se si ha la forza di proseguire si riesce a superarli con facilità”.
(Fonte: tratto dall'articolo)