È nato a Ivrea e Castellamonte (TO) il progetto “Badante agricolo di Comunità”. Si propone di far incontrare in un’attività di utilità comune due mondi e due culture apparentemente lontane: quello dei giovani migranti e quello delle persone anziane residenti sul territorio che necessitano di essere aiutate nella gestione del proprio orto. Il progetto coinvolge due realtà, che sono rispettivamente l’Orto della Palude e l’Orto-giardino sociale: in questi spazi si propone di favorire l’inclusione e una reale integrazione di persone migranti, mettendo in comunicazione il loro bisogno di trovare un ruolo attivo nella comunità di adozione e il bisogno delle persone anziane residenti, delle famiglie che non riescono a prendersi cura del proprio giardino o dei comuni con aree verdi pubbliche che possono essere gestite in compartecipazione con la comunità.
Si tratta dunque di un disegno nato per favorire l’incontro intergenerazionale speciale: quello tra culture differenti. Così gli orti sociali e i giardini diventano lo spazio in cui si fa comunità, luogo di incontro e scambio tra nuovi cittadini e popolazione locale. Il progetto si inserisce infatti all’interno di pratiche virtuose che vedono centrali la riqualificazione delle zone verdi e degli orti sociali in città, con un’attenzione ai valori dell’inclusione sociale e dell’inserimento al lavoro dei più deboli ed emarginati. Nella sua realizzazione sono inseriti gli orti sociali di Castellamonte e di Ivrea, che invitano i cittadini ad avvicinarsi al tema dell’agricoltura urbana non solo partecipando agli eventi promossi, ma anche e soprattutto rendendosi disponibili ad accogliere un badante agricolo e a coltivare l’orto insieme a lui, iniziando da alcuni mesi di prova. Se l’incontro e la collaborazione avranno esito positivo, sarà possibile continuare ad avvalersi dell’aiuto del badante agricolo, attivando per lui un libretto famiglia. Partecipando al progetto, i cittadini potranno anche trovare supporto e consigli per la coltivazione e la gestione del proprio giardino presso gli orti sociali.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)