A febbraio di quest’anno il 20% circa dei cittadini statunitensi over 65 (10,6 milioni di persone in totale) lavorava o era in cerca di lavoro. È la percentuale più alta negli ultimi 57 anni. I dati vengono dal Census Bureau of Labor Statistics (Bls), in base a un’analisi della società di investimento e pianificazione finanziaria United Income.
La popolazione ultrasessantacinquenne di oggi comprende i baby boomers, cioè la generazione fra 55 e 73 anni (definzione di Pew Research) e la silent generation, cioè i cittadini over 73. Il sistema di Welfare americano permette ai baby boomers di accedere ad un sussidio parziale a 62 anni potendo rimandare il pensionamento fino a un massimo di 70 anni d’età. In questo caso, la loro pensione mensile cresce fino all’8% ogni anno. Anche per questo non stupisce che molti lavoratori americani over 65 non siano ansiosi di andare in pensione. Inoltre, molti di essi non hanno aderito ai piani previdenziali gestiti dalle aziende che addossano al lavoratore quasi tutto l’importo contributivo. Oltre al bisogno di reddito aggiuntivo, spiega Lincoln Plews, analista di ricerca di United Income, fra le motivazioni della permanenza al lavoro degli anziani americani sembra entrare in gioco un fattore intangibile: la longevità. Plews sostiene che la maggior parte dei lavoratori in età avanzata non è motivata dal bisogno di risparmiare, che non è del resto una prerogativa di questo popolo. I senior che scelgono di rimanere al lavoro sono soprattutto quelli più ricchi e istruiti . I lavoratori over 65 laureati sono passati in America dal 25% del 1985 al 53% nel 2019. A ciò si aggiunga che, in più di tre casi su quattro, gli americani over 65 si sentono in salute buona, ottima o eccellente, e questa percentuale è in costante aumento da oltre 35 anni. Inoltre, il 77% dei lavoratori ultrasessantacinquenni ha detto di non sentirsi in alcun modo limitato sul tipo di lavoro da svolgere.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)