La solitudine. La paura. Il pianto che arrivava regolarmente, tra le pareti del proprio appartamento vissuto ormai, inevitabilmente, come una prigione. La telefonata dei figli o dei volontari dell’associazione a cui si sono affidati, attese come unico momento in cui potevano parlare con un altro essere umano.
Mercoledì pomeriggio, finalmente, hanno potuto raccontare queste cose e sfogarsi. Anche ricorrendo a una sana ironia. Perché dopo mesi passati in solitudine, avevano sopratutto voglia di sorridere. Sono gli anziani che hanno partecipato alla riunione organizzata dal Club delle tre età sotto il gazebo allestito in questi giorni nel piccolo giardino pubblico di fronte alla sede dell’associazione in via Indipendenza, Borgo Pompilio.
(Fonte: tratto dall'articolo)