Con più di mille contagi e 37 decessi registrati la scorsa settimana, in Spagna la quinta ondata è entrata nelle case di cura. Ciò si traduce in confinamenti, perdite del personale dovute al contagio e aumento delle misure restrittive. Di fronte a questa situazione, comunque molto lontana dal tragico scenario del periodo pre-vaccinazioni, il datore di lavoro richiede alle autorità sanitarie di studiare nuove misure, come vaccinare i residenti con una terza dose o decretare la vaccinazione obbligatoria dei lavoratori, così come previsto in Francia o in Grecia.
In una lettera indirizzata al governo, il Círculo Empresarial de Attention to People (Ceaps) richiede uno studio sull'immunità per verificare lo stato delle Rsa e, a seconda dei risultati, attivare la somministrazione di una dose di richiamo. Vista l'incidenza della pandemia, diverse comunità hanno applicato restrizioni alle visite, come la limitazione del numero di visitatori o l'obbligo di superare i test antigenici, e hanno bloccato le uscite degli anziani.
Il ministero ha annunciato ieri l'estensione delle restrizioni (screening, test antigenico per i visitatori o limitazione delle partenze a un minimo di tre giorni con il rapporto ristretto ad un unico gruppo di convivenza) per 14 giorni. “Il vaccino funziona, afferma Andrés Rueda, presidente dell'associazione dei direttori di residenza Ascad, perché le persone non hanno sintomi, ma la domanda è se una maggiore quantità di anticorpi possa aiutare chi è affetto da polipatologie”.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)