Don Vinicio Albanesi, autore dell’e-book Anziani deportati, ipotizza la chiusura delle Rsa entro il2026. Il presidente della comunità di Capodarco sostiene che durante la pandemia queste strutture hanno mostrato tutti i loro lati deboli. Certo, avverte, chiuderle però non significa sopprimere il comparto, ma dare vita a strutture più piccole, maggiormente personalizzate, più adeguate a rispondere ai bisogni della terza e quarta età e dove i parenti siano liberi di andare e venire a loro piacimento. Oggi, invece, non esiste una grande attenzione alla qualità del welfare per gli anziani.
L’idea è anzitutto istituire un apposito albo delle assistenti familiari, e provvedere affinchè ogni Azienda sanitaria locale sia dotata di un geriatra. Naturalmente è opportuno istituire un tavolo di regia tra istituzioni, addetti ai lavori e Terzo settore, ma poi le competenze in materia di sanità sono regionali. Servirebbe quindi una legge-quadro, più un fondo nazionale da destinare agli anziani. La non autosufficienza, però, ricorda, non è l’unica condizione legata alla vecchiaia, basti pensare alla solitudine e alla dimensione sociale ed economica. Qui servirebbe una politica a favore degli anziani che li prenda in carico in toto.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)