L’assunzione di aspirina almeno tre volte alla settimana, secondo quanto emerge dai risultati di uno studio osservazionale pubblicati recentemente su JAMA Network Open, sembra essere associata a migliori outcome di sopravvivenza nei pazienti anziani con cancro alla vescica o alla mammella, mentre non sembra avere effetti sulla sopravvivenza dei pazienti con altri tipi di tumore. Inoltre, gli autori non hanno osservato nessuna associazione fra consumo di aspirina e incidenza di ognuno dei tipi di tumore valutati. Recenti indagini condotte sulla popolazione del PLCO (Prostate, Lung, Colorectal and Ovarian) Cancer Screening Trial hanno dimostrato che l’uso di aspirina può essere associato a una ridotta incidenza del rischio di tumore e aumento della sopravvivenza, in alcune forme di tumori tra i quali il tumore del colon-retto. Al contrario, non si sono osservate correlazioni nei tumori della prostata e ovarico.
Gli autori dello studio hanno quindi esteso la valutazione ad altri tipi di tumore, fra cui quelli della vescica, della mammella, dell’esofago, gastrico, pancreatico e uterino. Inoltre, poiché l’uso dell’aspirina in soggetti anziani è stato recentemente oggetto di controversia, gli autori dell’articolo hanno focalizzato la loro ricerca sui pazienti di età uguale o superiore a 65 anni. Sebbene l’interpretazione dello studio sia limitata dal fatto che i risultati derivano da un’analisi secondaria del PLCO Cancer ScreeningTrial e che gli outcome di interesse non erano gli endpoint primari, i dati sembrano suggerire che l’assunzione di aspirina potrebbe svolgere un effetto protettivo nei confronti di alcuni tipi di tumore.
(Fonte: tratto dall'articolo)