Prosegue in Spagna la negoziazione per definire i requisiti minimi per i servizi di assistenza. Una bozza di lavoro propone che le residenze costruite dopo l'entrata in vigore di queste modifiche abbiano un massimo di 90 posti e almeno il 65% di stanze singole. Indica inoltre che i centri saranno suddivisi in unità di convivenza di massimo 15 persone, che comprenderanno cucina, sala da pranzo, soggiorno e, preferibilmente, un accesso a uno spazio esterno, come un terrazzo o un giardino. Fonti dei diritti sociali specificano che le bozze emerse sono documenti di lavoro interni, che continueranno a subire modifiche. Quel che è certo è che si parla di cambiamento del modello assistenziale.
Due dei suoi principi guida saranno la dignità degli utenti e l'assistenza centrata sulla persona. Si citano i servizi di residenze, centri diurni, assistenza domiciliare e teleassistenza. Tutti dovrebbero avere una guida sullo sviluppo di piani di cura personale per ciascun utente. Per quanto riguarda le residenze, sia per persone con disabilità che per anziani, la bozza prevede che i centri già operativi o in corso di accreditamento per operare all'interno del sistema debbano disporre di un piano di adeguamento da suddividere in unità indipendenti tra loro, realizzando unità di convivenza di massimo 15 persone, promuovendo il trasporto di mobili e oggetti personali.
Le persone assistite in regime di dipendenza hanno diritto a ricevere cure libere da vincoli, siano essi fisici, meccanici, chimici o farmacologici, che devono essere stabiliti con un apposito piano. Le immobilizzazioni devono essere eccezionali e temporanee, visti i rischi che comportano a livello fisico ed emotivo. Ogni centro avrà anche un organismo per la partecipazione diretta dei residenti, che sarà eletto democraticamente e avrà funzioni consultive e propositive, come richiesto dalle associazioni dei familiari, che però chiedono modifiche al documento: che includa anche i parenti e più regolamentazione per garantire che questo organismo sia realmente operativo.
Si precisa inoltre che i residenti devono poter personalizzare i propri spazi e che i centri devono promuovere "al massimo" l'incorporazione di mobili ed effetti personali, e acilitare la connessione a Internet. Sarà rafforzata la formazione del personale. I rapporti tra assistenti e geriatri impiegati nelle residenze saranno calcolati per giornate lavorative intere. E salgono rispetto ad una precedente bozza i rapporti minimi delle cure dirette, che oltre a questi caregiver annoverano professionisti laureati negli ambiti sanitario e sociale: arrivando a 0,48 nel 2025 nelle case di riposo (48 giornate intere ogni 100 residenti) e a 0,58 in il caso delle persone con disabilità.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)