Le donne anziane cronicizzano il dolore più degli uomini loro coetanei, questo il risultato di uno studio pubblicato nella rivista Mayo Clinic Proceedings e sviluppato dai ricercatori dell’Università di Madrid.
La ricerca è stata svolta su un campione di 851 uomini e donne dai 63 anni di età in su che, all’inizio dell’indagine, non manifestavano alcun sintomo di dolore ed ha avuto una durata di tre anni.
Nelle conclusioni gli autori affermano che, alla base dell’aumento del rischio per le donne a soffrire più degli uomini della patologia del dolore cronico, sta anzitutto la maggior frequenza a soffrire a causa di malattie croniche nel corso della loro vita.
Inoltre , con gli anni, manifestano la tendenza ad avere un peggiore stato funzionale complessivo e a praticare meno attività fisica dei loro coetanei maschi.
La cronicizzazione del dolore tra gli anziani è un problema crescente per la sanità pubblica spagnola , poiché affligge il 60% delle persone con più di 65 anni di età ed aumenta il rischio di fragilità ossea, cadute e deterioramento complessivo delle funzioni cognitive. Come detto, sono le donne (esattamente il 23%) a registrare una incidenza maggiore nel presentare questo tipo di dolori, a fronte del 13% della popolazione maschile.
Generalmente questi dolori interferiscono alle fasce muscolari, ai tendini, ai legamenti e ai nervi e più facilmente si localizzano nella zona del collo delle spalle e delle mani, comportando problemi di mobilità nel 47% dei casi. Un altro fattore da tenere in conto è lo stress psicologico che ne deriva per un 25% di loro e che spesso si accompagna ad una situazione di perdurata mancanza di sonno, con conseguenze facilmente immaginabili.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)