A proposito del dibattito in corso sulla legge dell’eutanasia, Filomena Gallo avvocato e segretaria dell’Associazione Luca Coscioni, chiede un impegno maggiore da parte dello Stato, chiamato in causa al fianco dell’Azienda sanitaria, “di fronte a un diritto costituzionalmente rilevante”. A luglio l’Associazione Luca Coscioni ha avviato la raccolta di firme per il referendum di abrogazione parziale dell’articolo 579 del Codice penale che punisce l’omicidio del consenziente. «Una norma che risale al periodo fascista — spiega Gallo —. Se il quesito passasse sarebbe consentita l’eutanasia attiva, la possibilità del medico di intervenire su richiesta del paziente e sarebbero eliminati tutti quei casi di discriminazione che non consentono a malati gravissimi di poter porre fine in modo autonomo alla propria vita». In un mese sono state raccolte 320 mila firme. «Una partecipazione straordinaria — aggiunge —. Questo dimostra la volontà delle persone di far sentire la propria voce. Emerge uno scollamento della politica dai cittadini, e anche dai propri rappresentanti, visto che hanno già firmato 78 sindaci e 704 consiglieri e assessori».
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)