Le misure restrittive precauzionali adottate dal Governo possono essere causa di peggioramenti in quelle persone affette da demenze o Alzheimer. Una domiciliazione forzata può favorire stati di ansia di difficile gestione causando non poche difficoltà anche ai familiari, che rappresentano l’unico pilastro fondamentale per l’assistenza ai pazienti stessi.
È quanto evidenzia la Società italiana di Neurologia insieme con la SINdem (Associazione Autonoma Aderente alla SIN per le demenze) che indica quegli accorgimenti utili per vivere la quarantena, nel migliore dei modi, anche per quelle persone affette da patologie neurologiche come Alzheimer o demenza e i loro familiari.
Amalia Bruni, Direttrice del Centro Regionale di Neurogenetica dell’ospedale Giovanni Paolo II di Lamezia Terme, presidio di rilevanza mondiale per lo studio delle demenze degenerative, richiama l’attenzione su questo aspetto. Sottolinea l’importanza di aiutare i caregiver: numerose strutture sanitarie (CDCD) e associazioni di volontariato hanno ampliato l’assistenza via web o via telefono e alcune hanno delle linee dedicato al supporto psicologico dei familiari (Federazione Alzheimer, Alzheimer Uniti e AIMA).
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)