Il gruppo delle residenze per anziani di Casablanca (Spagna) ha vaccinato persone non autorizzate: parenti degli operatori e sacerdoti che frequentano i loro centri. Quanto accaduto mette in discussione l'assenza di controlli per verificare che la distribuzione dei vaccini avvenga correttamente e non ci siano possibilità di una distribuzione fuori norma e nemmeno di un mercato nero delle vaccinazioni. La strategia vaccinale del Ministero della Salute prevede che durante la prima fase, fino alla fine di marzo, vengano vaccinati solo gli anziani e le persone a carico residenti nelle residenze, i lavoratori di questi centri e gli operatori sanitari di prima linea.

Casablanca è uno dei gruppi di residenze che vaccina senza il controllo diretto della Comunità di Madrid. Una società di logistica fornisce loro quotidianamente frigoriferi con i vaccini in modo che gli operatori sanitari di questi centri privati procedano all'immunizzazione di residenti e dipendenti.

Casablanca ha otto case di cura nella Comunità di Madrid dove risiedono e lavorano 1.600 persone con diritto alla vaccinazione. La vaccinazione irregolare ammessa dall'azienda è avvenuta nel suo centro nel comune di Valdemoro, Casablanca Valdesur, che conta 178 posti. La società sostiene che "l'anomalia" si è verificata per sfruttare l'intero contenuto delle fiale di vaccino di Pfizer e BioNTech. Ogni fiala ha un contenuto che permette di somministrare cinque dosi da 0,3 millilitri, ma il flacone ha un eccesso di prodotto perché i produttori hanno considerato che durante la preparazione di solito si verificano delle perdite. La durata di un vaccino una volta che la fiala è stata scongelata è di due ore e se non viene utilizzata va persa.

La sanità spagnola ha lasciato il controllo della situazione nelle mani delle residenze, senza affidare loro ispettori. L'operazione si limita all'inserimento dei nomi dei vaccinati in un registro online. È un registro universale dove, al termine del processo di vaccinazione, devono comparire i dati dei milioni di residenti di Madrid che sono stati vaccinati o che hanno rifiutato di farlo. Le residenze avevano tempo fino a metà dicembre per consegnare alla direzione della sanità pubblica di Madrid un elenco dei loro lavoratori e residenti che avevano diritto ai vaccini. Questi sono gli elenchi che la sanità pubblica ha utilizzato per determinare il numero di dosi inviate a ciascun centro. Da allora fino al 27 dicembre queste liste sono state rese obsolete, lasciando le dosi in eccesso: residenti morti o trasferiti in altra residenza, lavoratori licenziati.