Gli spagnoli di età compresa tra 55 e 65 anni continueranno a ricevere i vaccini Pfizer e Moderna e non quelli di Astrazeneca, come era stato invece richiesto da alcune comunità, come Madrid, Catalogna e Andalusia, nonché da società scientifiche e mediche. L'allerta emersa questa settimana in alcuni paesi europei, dopo aver rilevato una trentina di eventi trombotici in persone vaccinate, ha portato la commissione di sanità pubblica, riunitasi ieri, a decidere di rinviare tale decisione all'Agenzia Europea per il Medicamento (EMA ).
Sebbene in Spagna non siano stati segnalati effetti negativi, si è deciso di seguire il principio di precauzione che ha prevalso fino ad ora, in attesa di una ulteriore relazione. La Spagna, dunque, ha deciso di non somministrare il vaccino Astrazeneca a chi ha più di 55 anni, considerando che la casa farmaceutica anglo-svedese non aveva effettuato sufficienti studi sulla popolazione anziana, nonostante l'Agenzia Europea dei Medicinali abbia autorizzato il vaccino per anziani 18 anni senza limite di età.
Le argomentazioni sulla salute, oltre agli studi preliminari che mostrano una protezione negli over 55 paragonabile a quella dei minori, si basano sull'elevatissimo rischio di contagio degli over quell'età. "Secondo i nostri dati, oltre i 55 anni di età, il rischio di finire in terapia intensiva quando si soffre di covid è sette volte superiore", ha spiegato Marc Ramentol, segretario del Ministero della Salute. La Commissione di Sanità Pubblica ha anche approvato la proposta inviata dalla presentazione del vaccino, in cui ha collaborato attivamente la Federazione delle associazioni mediche scientifiche spagnole (Facme), dei gruppi ad alto rischio per malattie gravi che saranno vaccinati contemporaneamente al gruppo di età compresa tra 70 a 79 anni.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)