Pochi la conoscono e ancora di meno sono i pazienti che la fanno. La riabilitazione cardiovascolare dopo un infarto o un intervento di cardiochirurgia, per esempio un bypass o la sostituzione di una valvola cardiaca, taglia del 30 per cento la mortalità e i nuovi ricoveri ma viene prescritta poco, confusa con la riabilitazione di altro genere, sottoutilizzata. Lo hanno sottolineato gli esperti a Genova durante l’ultimo convegno GICR-IACPR (Gruppo Italiano di Cardiologia Riabilitativa e Preventiva - Italian Association for Cardiovascular Prevention, Rehabilitation and Epidemiology), spiegando che in un prossimo futuro le cose potrebbero migliorare grazie alle nuove tecnologie, per esempio i sensori indossabili per il monitoraggio continuo.
(Fonte: tratto dall'articolo)