Immaginatevi a 75 anni: le ginocchia che scricchiolano su una cartilagine consumata; l’udito che gradualmente si abbassa e ogni “Puoi ripetere?” di troppo che spazientisce i vostri interlocutori; le scale che diventano un’impresa degna di Reinhold Messner. Allo stato attuale, tra gli over 75, una persona su cinque non è autonoma nello svolgimento delle attività quotidiane. Secondo una recente analisi Istat per Italia Longeva, nel 2030 l’Italia conterà cinque milioni di anziani non autosufficienti. In un Paese in cui l’età media cresce costantemente, fronteggiare l’invecchiamento deve diventare una delle questioni più impegnative di tutta la classe politica del prossimo futuro. Per evitare quest’emergenza il governo italiano dovrebbe occuparsi del problema fin da ora attuando politiche di prevenzione, e non soltanto soluzioni d’emergenza. Nella realtà dei fatti si limita a relegare gli anziani all’interno di una categoria svantaggiata e a considerarli un peso piuttosto che persone – e quindi risorse – che vanno integrate nella comunità dell’ambiente in cui vivono.
(Fonte: tratto dall'articolo)