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La dieta mediterránea reduce el deterioro cognitivo - La dieta mediterranea riduce il declino cognitivo

La Razón, 15-03-2021

Uno studio dell'Università di Edimburgo, pubblicato questa settimana sulla rivista "Experimental Gerontology" confema che la dieta mediterranea migliora la memoria e gioca anche un ruolo determinante nel rallentare il declino cognitivo. Non è la prima prova scientifica al riguardo, dal momento che nel 2017 i ricercatori dell'University College of London hanno confermato che le persone con obesità nella fase intermedia della loro vita hanno fino a tre volte il rischio di soffrire di demenza rispetto alle persone con peso normale .

"Sono state condotte indagini che mostrano la minore possibilità di sviluppare malattie neurodegenerative, come la demenza o il Parkinson, in coloro che seguono un modello dietetico basato sulla dieta mediterranea", spiega Gurutz Linazasoro, membro della Società Spagnola di Neurologia, che aggiunge che "Le persone che già mostrano segni di lieve deterioramento cognitivo, e si alimentano con una dieta mediterranea, vedono diminuire la probabilità di sviluppare questa patologia. Nel loro liquido cerebrospinale, infatti, il biomarcatore dell'Alzheimer non è presente.

In questo senso, Pablo Suárez, membro dell'area Nutrizione della Società Spagnola di Endocrinologia e Nutrizione insiste sul fatto che lo studio spagnolo Predimed ha anche dimostrato un miglioramento nei pazienti che hanno seguito una alimentazione  mediterranea rispetto ad una dieta povera di grassi, nonché una migliore memoria complessiva, soprattutto quando questa era ricca di olio d'oliva. La spiegazione? Secondo Suárez: "la dieta mediterranea può agire come fattore neuroprotettivo grazie alla sua capacità antiossidante e antinfiammatoria, ma anche associata al miglioramento dei fattori di rischio cardiovascolare che influenzano lo sviluppo del deterioramento cognitivo".

Sembra che il maggiore effetto protettivo sullo stato cognitivo sia il frutto dell'oliva e dei suoi derivati come l'olio. Grazie all’alto contenuto di acidi grassi monoinsaturi e di polifenoli, agirebbe con un effetto neuroprotettivo attraverso la loro attività antiossidante e antinfiammatoria. E questo è confermato anche da Miguel Ángel Martínez-gonzález, professore all'Università di Navarra e direttore dello studio Predimed, il quale assicura che tutti gli alimenti ricchi di composti fenolici con capacità di miglioramento della funzione antiossidante, antinfiammatoria e vascolare sono benefici per aumentare le capacità cognitive di una persona, come l'olio extravergine di oliva, le noci, la frutta fresca e la verdura, e più sono colorati e meglio è.

Questo si traduce in pratica, secondo Martínez-gonzález, nel consumare almeno tre porzioni di frutta fresca al giorno, come mele, pere, arance. Tre o quattro porzioni di pesce a settimana, principalmente azzurro, come lo sgombro, salmone, sardine o tonno; carni bianche e non insaccate, legumi o uova almeno due giorni alla settimana.

(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)

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Autore (Cognome Nome)
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Anno Pubblicazione2021
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LinguaSpagnolo
OriginaleSi
Data dell'articolo2021-03-15
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FonteLa Razón
Subtitolo in stampaLa Razón, 15-03-2021
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)
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Attori
Parole chiave: Alimentazione Demenza senile Malattia di Parkinson