Jane Fonda, 81 anni, è scesa in piazza ancora una volta per difendere il futuro. Si batte per il Green New Deal davanti al Congresso americano a Washington, chiedendo di depistare i 16 miliardi annui dei sussidi dell’industria fossile per salvare il pianeta. Sono tanti e di tutte le età gli uomini e le donne che la sostengono al suo terzo Fire Drill Friday «esercitazione antincendio del venerdì» come lei stessa ha battezzato l’appuntamento, un contributo dei più anziani ai Fridays for Future degli studenti che manifestano per fermare il surriscaldamento globale.
Sono mobilitazioni tematiche che proseguiranno per quattro mesi, culminando sempre, in un simbolico atto di disobbedienza civile, con il tentativo di occupare la scalinata del Campidoglio, senza fermarsi ai 3 avvisi bonari della polizia, e arrivando a farsi quindi arrestare. Cosa che è già accaduta l’11 e il 18 ottobre a Jane Fonda, che, ammanettata insieme al collega Sam Waterson, 78 anni, protagonista con lei della serie Grace and Frankie, ha fatto ottenere visibilità planetaria alla manifestazione. L’attrice ha accolto le tesi di Naomi Klein, nel libro Il mondo in fiamme e ha deciso di agire dopo avere sentito Greta Thunberg accusare i potenti della Terra di averle rubato il futuro. Vuole usare la sua celebrità per dare un esempio a chi vorrebbero agire, ma si sente troppo vecchio o non sa cosa fare, e che viene incitato da Jane ad unirsi ai ragazzi e a protestare con loro. Per il 1° novembre la manifestazione sarà dedicata all’impatto dei cambiamenti climatici sulla vita delle donne e saranno presenti, per farsi arrestare anche l’attrice Lily Tomlin, 80enne anche lei, e la femminista autrice de I monologhi della Vagina Eve Ensler, 66 anni.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)