Coloro che assumono colf e badanti (ma anche giardinieri, governanti, babysitter…), ad oggi, non sono sostituti d’imposta come tutti gli altri datori di lavoro. Dalla Nadef (Nota di aggiornamento al Def, il Documento di economia e finanza), emerge che, presto, questa situazione potrebbe cambiare.
Qualche esperto del settore sta facendo notare che, per le famiglie che assumono colf e badanti, il dover elaborare una busta paga comprensiva anche del calcolo delle imposte dovute allo Stato ( elaborando magari ogni mese un modello F24), costituirebbe senz’altro un aggravio. Lo sostiene anche il sindacato dei lavoratori domestici che non ritiene opportuno trasferire sulle famiglie l'ulteriore onere di trasformarsi in sostituti d'imposta dello Stato. Le famiglie dovrebbero accollarsi i costi di professionisti per calcolare i contributi da trattenere in busta paga in base ad aliquote (fino a 15.000 euro è il 23%, poi il 27%), poi le detrazioni da lavoro (se determinato o indeterminato) e dei familiari a carico (se il lavoratore ha coniuge o figli a carico), infine il calcolo delle addizionali regionali e comunali in base alla Regione e al Comune di appartenenza. Operazione alquanto complessa.
L'osservatorio sul lavoro domestico Domina, pur ritenendo l'iniziativa lodevole dal punto di vista della lotta all'evasione fiscale, suggerisce una strategia diversa. L'Agenzia delle Entrate( come già avviene per gli altri Enti) potrebbe elaborare una dichiarazione precompilata basandosi sui dati economici di assunzione del lavoratore che il datore di lavoro deve inviare obbligatoriamente all'Inps.
Oltre a ciò sarebbe utile prevedere meccanismi incentivanti come la possibilità per le famiglie di dedurre i costi della colf e dell'assistente familiare. Per Domina, la lotta all’evasione fiscale passa prima dall’adozione di politiche volte a far emergere l’irregolarità. I dati sono significativi e dimostrano che oggi gli anziani recuperano pochissimo sui costi reali che sostengono per pagarsi l'assistenza. Contando solo il reddito da pensione dell’assistito, solo l’8,1% dei pensionati può permettersi la badante. Più accessibile invece un’assistenza part time di poche ore: il 50% dei pensionati può permettersi una badante per 5 ore settimanali e il 20% può permettersi 25 ore. Anche considerato il reddito del coniuge, il risparmio medio per una persona di oltre 65 anni è di appena 3.817 euro annui se sola e 5.235 euro annui se coppia senza figli.
Inoltre , contando solo le badanti, le famiglie spendono annualmente 7 miliardi di euro (retribuzioni, TFR, contributi). Senza questo apporto, lo Stato dovrebbe sostenere costi più elevati per il ricovero degli anziani in struttura; oneri che Domina stima in risparmi per lo Stato di circa 9,7 mld di euro( lo 0,6 del prodotto interno lordo).
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)