Da quest’anno l’Italia offre ai pensionati di tutta Europa che intendono stabilirsi nel nostro Paese un’aliquota minima del 7%. La pensione deve essere di fonte estera, di uno Stato diverso dal nostro, e il nuovo regime prevede anche l’esenzione dagli obblighi di indicazione delle attività e degli investimenti esteri nella dichiarazione dei redditi annuali («Modulo RW») e dalle imposte patrimoniali annue sugli immobili esteri (0,76%) e sulle attività finanziarie estere (0,2%). La tassazione al 7% della pensione sarà possibile per chi, pensionato, sia stato fiscalmente residente all’estero per almeno cinque anni prima del trasferimento in Italia e per chi porta la propria residenza nelle regioni del Sud Italia e in Comuni con meno di 20.000 abitanti. Questo regime dura cinque anni a partire dalla data del trasferimento della residenza in Italia. Gli esperti ricordano che, per rendere questa scelta appetibile, bisogna anche garantire una crescita dei servizi nelle zone interessate. Tra i possibili problemi va invece calcolata la burocrazia italiana, quindi sarebbe auspicabile, come già avviene negli altri Paesi, la nascita di agenzie ad hoc che possano aiutare i pensionati in tutti i procedimenti del caso.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)