La Giuria del Ferrara Film Festival ha assegnato al docufilm "Il mio nome è Alzheimer" un premio speciale per l’alto valore sociale. Realizzato da Raffaella Regoli e Antonello Sette all'interno del Villaggio Emanuele di Roma, racconta la vita quotidiana dei suoi ospiti raccontata in tutti gli aspetti: la musica, la danza, il teatro, la pittura, ma anche i rapporti commoventi con amici e parenti che non hanno mai smesso di amarli.
Questa sera, lunedì 21 settembre, in occasione della Giornata internazionale dell’Alzheimer, in coincidenza con la Giornata mondiale dell’Alzheimer, il docufilm aprirà la serata celebrativa, organizzata dal Comune di Ferrara, in collaborazione con l’Associazione malati di Alzheimer della città estense e coordinata dall’Assessore alla Cultura Marco Gulinelli.
“Il mio nome è Alzheimer” entra in presa diretta, senza mediazioni e rimozioni, dentro la vita quotidiana dei malati, persone che non possono contare su nessuna cura diversa dall’amore. E l’amore, nella sua forma più vera e commovente è il leitmotiv del docufilm.
E poi c’è il contesto, la vita di tutti i giorni, gli operatori che si prodigano oltre la professionalità, perché, appunto, “l’unica cura è l’amore”.
Le attività: la musica, la danza, il teatro, la pittura, la palestra, il bar, il parrucchiere, il minimarket dove si fa la spesa, il pranzo, le case, divise secondo tre tipologie, che ricalcano le esperienze di tante vite un tempo diverse,familiare, urbana, cosmopolita.
E soprattutto ci sono loro, i veri protagonisti del docufilm, i malati di Alzheimer, che raccontano in prima persona spezzoni di vita, di gioia, di dolore e di sogni che sopravvivono alla fatica di dover vivere nonostante la perdita più pesante: quella della propria storia e della propria identità.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)