Le donne in postmenopausa con diabete di tipo 2 hanno un maggiore contenuto minerale osseo e marcatori di turnover osseo inferiori rispetto a quelle con tolleranza al glucosio normale o ridotta. È quanto emerge dai risultati di una ricerca pubblicata sul Journal of Bone and Mineral Research.
Questi parametri dovrebbero essere presi in considerazioni per migliorare lo screening, la prevenzione e la terapia di questa popolazione di pazienti. «Nonostante abbiano una densità ossea normale/elevata, una condizione che dovrebbe contemplare una forza ossea rilevante, le donne che soffrono di diabete di tipo 2 hanno un rischio di fratture più elevato rispetto a quelle con normale tolleranza al glucosio» hanno precisato due autori dello studio, Kendall Moseley della Johns Hopkins University School of Medicine ed Eve Donnelly della Cornell University. «La nostra ricerca dimostra che nei soggetti con diabete di tipo 2 si verificano complesse alterazioni nelle proprietà minerali ossee legate al peggioramento del controllo glicemico e ridotti riassorbimento/formazione ossea, che possono contribuire all'aumento del rischio di fratture che abbiamo osservato».
«Ad oggi, lo screening per il rischio di frattura e l'inizio del trattamento dell'osteoporosi si basano sulle misurazioni della densità minerale ossea, anche se le fratture negli anziani con diabete di tipo 2 nonostante una densità normale indicano che la loro qualità ossea è compromessa», hanno commentato Moseley e Donnelly. «Abbiamo dimostrato che nel diabete di tipo 2 si verificano un’alterazione del tessuto osseo alterato e delle proprietà minerali, così come un ridotto turnover osseo, tutti parametri legati alla qualità ossea che non vengono rilevati alla DXA e che potenzialmente contribuiscono alla compromissione della resistenza ossea in questa popolazione» hanno concluso.
(Fonte: tratto dall'articolo)