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Carrino Antonella

Il Coronavirus nelle Rsa: cronologia di una crisi cui, per ora, non si è fatto fronte

03-04-2020

A metà marzo l’Istituto superiore di sanità ha emanato due documenti contenenti indicazioni (ad interim) per la prevenzione e il controllo dell’infezione da Coronavirus in strutture residenziali sociosanitarie. 
Il primo riassume le indicazioni sull’uso razionale dei dispositivi di prevenzione individuale in queste strutture. Oltre a ripetere le prescrizioni contenute nei decreti del Governo e suggerite all’Oms precisa,con tabelle dettagliate, il tipo di precauzioni da usare nel contesto lavorativo (operatori sanitari, addetti alle pulizie e visitatori), in base allo stato di salute del paziente da avvicinare e al tipo di attività da svolgere (pulizie, assistenza, triage, etc).

Il secondo, contiene prescrizioni su come isolare casi sospetti, sulla formazione del personale per la corretta adozione delle misure di prevenzione ed  isolamento, sulla sensibilizzazione e formazione dei residenti e dei visitatori, nonché sull’utilità di utilizzare promemoria visivi (come poster,cartelli, volantini, screen-saver) che insistano sull’igiene delle mani, sul distanziamento sociale e sul monitoraggio dello stato di salute degli ospiti delle strutture. 

In conclusione, l’Iss fornisce alle Direzioni delle strutture indicazioni sulla necessità di programmare, con adeguate stime, l’approvvigionamento, in quantità e qualità, dei dispositivi di protezione per evitare il contagio di ospiti e operatori.

Tutte indicazioni formalmente ineccepibili ma impossibili da seguire in un contesto in cui le mascherine e i guanti mancavano anche ai medici e agli infermieri negli ospedali, come testimonia l’enorme numero di contagiati e deceduti in queste categoria di lavoratori.

Nel frattempo la situazione è precipitata e si sono verificati, in rapida estensione da Nord a Sud, focolai di epidemia in molte strutture, praticamente in tutta la Penisola. Giungiamo così al 25 marzo; quando le Rsa hanno chiesto con una lettera alla Regione un intervento legislativo di coordinamento delle Asl. Questi i motivi del disagio denunciato dalle Strutture socio sanitarie e socio assistenziali:

1.     L’incertezza di comprendere chi degli Ospiti e del personale in servizio è positivo asintomatico o negativo al Covid-19.

2.    La carenza e l’impossibilità di reperire coerentemente i dispositivi di protezione individuale (DPI), al fine di gestire con la dovuta prudenza i servizi e le problematiche di contaminazione all’interno della Struttura.

3.    La carenza di personale causata dall’emigrazione presso gli ospedali pubblici e dalla sindrome di panico.

4.     L’impossibilità di isolare gli ospiti risultati positivi al coronavirus.

5.  L'impossibilità  di effettuare tamponi a tutti gli ospiti che mostrano sintomatologia respiratoria assimilabile al Covid-19.

Da un lato quindi le prescrizioni; dall’altro, la realtà. Ora siamo nella fase in cui le strutture, oggettivamente impossibilitate a seguire le istruzioni diramate dall’Istituto superiore di sanità e non avendo un coordinamento univoco delle Asl, si trovano nell’occhio del ciclone che individua, soprattutto nei loro amministratori, i “responsabili”  dei numerosi di focolai epidemici nelle case di riposo.

L’ultima fase, che avrà senz'altro sviluppi anche in sedi giudiziarie alla fine dell’epidemia, è quella del 2 aprile. Data in cui Uneba (Unione Nazionale istituzioni e iniziative di assistenza sociale) ha inviato una lettera al  Presidente del Consiglio, al Ministro della Salute e al Ministro delle politiche sociali.

In sostanza Uneba chiede di inserire nella conversione del decreto n.18 del 17 marzo un emendamento che esoneri gli amministratori di queste strutture da ogni responsabilità in un contesto di emergenza in cui molti di essi si sono esposti personalmente per assistere gli anziani ricoverati.

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Autore (Cognome Nome)Carrino Antonella
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2020
Pagine
LinguaItaliano
Data dell'articolo19000101
Numero
Fonte
Approfondimenti Online
Subtitolo in stampa03-04-2020
Fonte da stampare
Volume
Approfondimenti
Carrino Antonella
Attori
Parole chiave: Legislazione nazionale Legislazione regionale Politiche riferite alla popolazione anziana Strutture residenziali per anziani