Iscrizione newsletter Chiudi

Registrati alla Newsletter, per essere sempre aggiornato.

* Campo obbligatorio

Indirizzo Email

*

Nome

Cognome

Tipologia Utente:

*
*
Carta d'Identità Centro Studi 50&Più Chiudi

Vanacore Nicola

Il contributo dei Centri per i disturbi cognitivi e le demenze nella gestione integrata dei pazienti. Convegno 2019

www.epicentro.iss.it, 21-11-2019

Sono ancora nette le differenze tra Regioni nelle rete di assistenza ai pazienti con demenza e i loro familiari. Un centro su 5 è aperto un solo giorno a settimana, il tempo di attesa di queste strutture è di circa 3 mesi e il 30% di esse utilizza ancora archivi cartecei.


Sono alcuni dei dati raccolti dall’Osservatorio Demenze dell’Istituto Superiore di Sanità e presentati durante il XIII Convegno “Il Contributo dei Centri per i disturbi cognitivi e le Demenze nella gestione integrata dei pazienti”, che si è tenuto a Roma il 14 e il 15 novembre scorso.


Dall’analisi emerge dunque una disomogeneità nell’organizzazione dei diversi territori, peraltro già riscontrata osservando che il Piano Nazionale Demenze, il documento strategico per governare il fenomeno delle demenze nel territorio nazionale, è stato recepito ad oggi da sole 11 Regioni e dalla Provincia autonoma di Trento.


Emerge, dunque, in sintesi l’urgenza di stimolare l’applicazione delle direttive nel Paese.


Troppo grande è il gap tra quello che è stato prodotto a livello nazionale, nella definizione delle politiche e delle strategie per governare il fenomeno delle demenze, e quello che è stato recepito poi a livello locale.

(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)

TORNA ALLA PAGINA PRECEDENTE     AGGIUNGI AI PREFERITI     I MIEI PREFERITI
Autore (Cognome Nome)Vanacore Nicola
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione
Pagine
LinguaItaliano
OriginaleSi
Data dell'articolo2019-11-21
Numero
Fontewww.epicentro.iss.it
Approfondimenti Online
Subtitolo in stampawww.epicentro.iss.it, 21-11-2019
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)
Volume
Approfondimenti
Vanacore Nicola
Attori
Parole chiave: Demenza senile