Sono ancora nette le differenze tra Regioni nelle rete di assistenza ai pazienti con demenza e i loro familiari. Un centro su 5 è aperto un solo giorno a settimana, il tempo di attesa di queste strutture è di circa 3 mesi e il 30% di esse utilizza ancora archivi cartecei.
Sono alcuni dei dati raccolti dall’Osservatorio Demenze dell’Istituto Superiore di Sanità e presentati durante il XIII Convegno “Il Contributo dei Centri per i disturbi cognitivi e le Demenze nella gestione integrata dei pazienti”, che si è tenuto a Roma il 14 e il 15 novembre scorso.
Dall’analisi emerge dunque una disomogeneità nell’organizzazione dei diversi territori, peraltro già riscontrata osservando che il Piano Nazionale Demenze, il documento strategico per governare il fenomeno delle demenze nel territorio nazionale, è stato recepito ad oggi da sole 11 Regioni e dalla Provincia autonoma di Trento.
Emerge, dunque, in sintesi l’urgenza di stimolare l’applicazione delle direttive nel Paese.
Troppo grande è il gap tra quello che è stato prodotto a livello nazionale, nella definizione delle politiche e delle strategie per governare il fenomeno delle demenze, e quello che è stato recepito poi a livello locale.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)