Sophie, Matthias, Marilena, Greta. E così via, contando fino a undici. Non è un piccolo esercito, ma quasi: è il «battaglione» di nipoti di Gustav Thöni, settant’anni, uno dei più grandi campioni di tutti i tempi dello sci alpino. Quattro Coppe del Mondo, tre medaglie olimpiche, sette mondiali e, appunto, nonno di undici tra ragazze, ragazzi e bambini.
«Sono un nonno normalissimo, li porto a giocare e cerco di aiutare i loro genitori a crescerli bene all’aria aperta. Quando vengono in casa, qui da noi, vedono la mia teca che contiene le medaglie e i trofei e se fanno qualche domanda io rispondo. Ma non mi metto lì con loro a rievocare gli ori e i record. Quando si tratta della montagna dico di stare attenti ma non sono di quelli che inculcano l’idea della montagna come pericolosa o matrigna. La montagna siamo noi, noi che ci siamo cresciuti e che ci viviamo. L’importante è rispettare le regole di base».
(Sintesi redatta da: Linda Russo)