Il 90% degli Spagnoli tra i 65 e i 74 anni di età vive in una casa di proprietà e secondo un’inchiesta dell’Instituto BBVA per le Pensioni; nel 2018 il 27% degli over 60 ha affermato di possederne due o più. Su queste basi il governo spagnolo ha creato l’istituto dell’ipoteca inversa, ovvero un prestito ipotecario, rivolto a persone maggiori di 65 anni che siano proprietarie di una abitazione.
Il titolare dell’ipoteca riceve dalla banca una somma in cambio dell’appartamento, in genere erogata sotto forma di una rendita mensile; dunque l’ipoteca inversa costituisce un’alternativa per integrare l’importo della pensione.
Tuttavia, le maggiori banche spagnole non intendono commercializzare questo tipo di prodotto, mentre poche altre, come Santander e CaixaBank lo stanno studiando ma senza troppa enfasi per il futuro.
Questo soprattutto per le forti resistenze di tipo culturale, in quanto sostanzialmente si tratta di un’operazione volta ad ipotecare la propria abitazione o a compromettere per il futuro l’asse ereditario. Infatti alla morte del titolare dell’ipoteca gli eredi dispongono di due opzioni: tenere la casa liquidando il debito residuale, o venderla (in questo caso l’importo della vendita viene utilizzato per saldare il debito contratto con la banca).
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)