Secondo una ricerca presentata dall’Alzheimer's Association a Denver in Colorado, si prevede che il numero di persone con demenza triplicherà in 30 anni, raggiungendo 152 milioni di individui colpiti dalla malattia a livello globale entro il 2050. La ricerca della School of Medicine dell'Università di Washington suggerisce che gran parte dell'aumento sarà alimentato dalla crescita e dall'invecchiamento della popolazione. Gran parte dell’incremento sarà alimentato da un'impennata dei casi dall'Africa subsahariana, dal Nord Africa e dal Medio Oriente.
Dal canto loro i ricercatori dell'Università di Maastricht (Paesi Bassi) stimano che ogni anno ci siano circa 10 nuovi casi di demenza ogni 100.000 persone definita "a esordio giovanile", una forma riscontrata tra le persone di età pari o inferiore a 65 anni. Ciò suggerisce, spiegano gli scienziati alla conferenza di Denver, che ogni anno circa 350.000 persone in tutto il mondo sviluppano una demenza ad esordio giovanile.
In controtendenza, dati recenti hanno suggerito che il tasso di aumento in Gran Bretagna potrebbe rallentare. Hilary Evans, amministratore delegato di Alzheimer's Research UK, ha dichiarato: "La demenza è la nostra più grande sfida medica nel lungo periodo. Queste cifre sorprendenti, dall'ultima ricerca americana, mettono a nudo la scioccante scala globale della demenza". Ha incoraggiato le persone a fare "cambiamenti positivi nello stile di vita" per evitare per quanto possibile l’insorgenza della malattia. La Evans ha dichiarato: “Ci sono prove solide che ciò che è buono per il cuore è anche buono per il cervello. Non fumare, bere solo entro i limiti raccomandati, rimanere mentalmente e fisicamente attivi, seguire una dieta equilibrata e tenere sotto controllo la pressione sanguigna e i livelli di colesterolo possono aiutare a mantenere il nostro cervello sano mentre invecchiamo".
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)