I medici stanno esortando i canadesi a considerare fin d'ora se si sentono disposti ad affrontare un ricovero in terapia intensiva, soprattutto in considerazione di uno studio che mostra che i sopravvissuti di tale trattamento spesso nel lungo periodo devono affrontare grandi sofferenze.
"Se qualcuno sentisse avvicinarsi la fine, dovrebbe considerare che morire intubato con una polmonite virale sarebbe un modo non dignitoso di andarsene", ha detto il dottor Michael Detsky, specialista di medicina di emergenza all’Ospedale Monte Sinai di Toronto.
Le linee guida sviluppate di recente dal Dipartimento di Medicina Critica dell'Università di Toronto esortano gli operatori sanitari a chiedere ai pazienti COVID–19, subito dopo che sono stati ammessi, quali obiettivi hanno per il trattamento, dato il potenziale di “rapido deterioramento” una volta iniziata la terapia.
Il problema maggiore sono i focolai nelle case di cura: alle famiglie degli anziani ricoverati è stato chiesto di acconsentire o meno ad un eventuale trasferimento in ospedale per la terapia intensiva, tenendo presente che un anziano fragile residente in casa di cura probabilmente “soffrirebbe molto” e potrebbe non sopravvivere alla prova.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)