“In Italia sono più di 4000 le residenze per anziani - evidenzia Cna Rovigo - luoghi in cui, pur offrendo cure e dignità, aleggia incontrastato quel sottile male di vivere che li rende più fragili, meno reattivi, più deboli dal punto di vista immunitario e quindi più vittime di questa epidemia. Fino agli inizi del 2020 si è parlato di Silver Economy e di quanto è importante nella determinazione del PIL, non si parlava più di invecchiamento ma di longevità e di una percentuale che si attesta intorno al 17,4 % di over 65 che lavora, di un 40% che sostiene i figli e le loro famiglie. Dopo questa pandemia, forse, varrebbe la pena di ripensare ad un altro welfare - sottolinea ancora Cna Rovigo - che sia più rispondente ai bisogni dell'anziano e più rispettoso della sua dignità.Turismo, musei, mostre, cinema, viaggi, li hanno visti protagonisti attivi e, puntare ancora al sostegno della Silver Economy, forse, si potrebbe contribuire a dare una mano al rilancio dell'economia dell'Italia”.
"Per chi non è autosufficiente e non in uno stato di salute ottimale (polipatologie, demenza senile) varrebbe la pena di ripensarne il modo di vivere, ed esempi da cui attingere, spunti ce ne sono. Da altri Stati della comunità europea, dove la telemedicina è protagonista, proprio per tenere a casa il più possibile gli anziani soli. A questi si aggiungono servizi sociali per fornitura di pasti, pulizie o altri bisogni, o ancor meglio, favorire l'insorgenza di piccole comunità residenziali e assistenziali, gestite in modo familiare, per chi è in buona salute e segue stili di vita appropriati. Mantenere in buona salute gli anziani è uno stimolo a ripensare la Silver Economy".
(Fonte: tratto dall'articolo)