I ricercatori dell'Università di Londra, hanno affermato l’importanza della parità di accesso all'istruzione, specialmente nei paesi in cui le ragazze sono tenute ancora oggi fuori dalla scuola. In effetti, esaminando 16.000 tra uomini e donne nati tra il 1930 e il 1955 hanno scoperto l'impatto dell'istruzione sulla memoria e sulla fluidità verbale, entrambi fattori legati al rischio di demenza.

Per prima cosa, i partecipanti hanno memorizzato un elenco di parole, quindi ne hanno richiamato il maggior numero possibile nel breve tempo di due minuti. Successivamente è stato chiesto loro di elencare quanti più animali possibile in un minuto per vedere quanto fosse "fluente" il loro lessico. Le donne nate prima del 1946 hanno ottenuto punteggi peggiori in termini di fluidità rispetto agli uomini. Ma la differenza si è progressivamente invertita nelle coorti di nascita più recenti, quelle con le donne nate tra il 1946 e il 1955, che hanno ottenuto punteggi più alti rispetto ai loro corrispettivi maschi. Ciò può essere parzialmente spiegato con il miglioramento del livello di istruzione, sebbene questo non sia l’unico fattore di rischio per la demenza.

L'autrice principale dello studio, Mikaela Bloomberg, ha dichiarato: “I nostri risultati suggeriscono che tra le persone istruite nella prima metà del ventesimo secolo, le disuguaglianze di genere nell'accesso all'istruzione hanno portato a livelli di istruzione inferiore per le donne e questo probabilmente ha avuto un impatto negativo sull'invecchiamento cognitivo, aumentando il rischio di demenza”. Naturalmente, questo in futuro potrebbe cambiare, poiché le disparità nell'accesso all'istruzione stanno diminuendo. Anche per questo, sottolinea la ricercatrice, è importante garantire un accesso equo all'istruzione, in particolare nei paesi in cui questo per donne e ragazze è limitato.