L’11 novembre ricorre la Giornata nazionale delle cure palliative. Secondo una ricerca Vidas-Bocconi, su oltre 500 mila malati inguaribili, solo poco più di 124 mila hanno accesso a cure che riducano sofferenze e dolori.
Ogni anno in Italia oltre 543 mila persone adulte, con malattie inguaribili, avrebbero bisogno di cure palliative per ridurre sofferenza e dolore. Ma solo poco più di 124 mila (il 23%) le ricevono.
Vidas lancia la campagna #datemiunmantello per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’argomento, invitando tutti a postare sui propri profili social una foto o un video mentre indossano un mantello rosso. Il mantello, pallium in latino, è infatti il simbolo delle cure palliative.
Lo studio del Cergas Bocconi, basato sugli ultimi dati comparabili a disposizione dei ricercatori (2017), indaga per la prima volta la complessità del sistema delle cure palliative nel nostro Paese offrendo sia una stima del bisogno complessivo sia una fotografia della rete di offerta.
Si stima che l’offerta complessiva - che tiene conto dei pazienti assistiti a domicilio (79.648), in hospice (42.572) e in day hospital (1.843 accessi) - sia di sole 124.063 unità e delinea un tasso di copertura del bisogno pari al 23% (circa 1 persona su 4 tra chi ne ha bisogno).
Un dato che, ormai a 10 anni dalla Legge n. 38 che sancisce il diritto per tutti i cittadini di accedere alle cure palliative e alla terapia del dolore, è ancora troppo basso, soprattutto se paragonato a quello di Germania e Regno Unito che raggiungono rispettivamente il 64% e il 78%.
“La ricerca quindi conferma che attualmente la stragrande maggioranza dei pazienti che ne avrebbe diritto non accede alle cure palliative - afferma Giada Lonati, medico palliativista e direttrice sociosanitaria di Vidas -. La copertura del territorio inoltre è lacunosa, disomogenea, sovente fondata sulla generosità delle realtà non profit”.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)