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Cure domiciliari. Il Dl Rilancio stanzia oltre 1 miliardo per raddoppiare gli assistiti: nascono centrali regionali per gestire anziani e fragili, arriva l’infermiere di famiglia

Il Sole 24 ore, 07-07-2020, p.30

Il decreto Rilancio che si appresta a essere varato dalla Camera stanzia 734 milioni per l’assistenza domiciliare e altri 332 milioni per assumere quasi 10mila infermieri di famiglia, la nuova figura della Sanità pubblica che lavorerà proprio sul territorio - all’interno dei distretti delle Asl - per gestire anziani, pazienti fragili e disabili a casa.

Una svolta per un Paese come l’Italia rimasto indietro su questo fronte - oggi sono circa 600mila gli over 65 presi in carico tra Adi e residenze sanitarie - che potrebbe ora quasi raddoppiare gli assistiti a casa portandoli a oltre un milione: le stime del ministero della Salute parlano di 923mila assistiti over 65 e 140mila under 65 grazie alle risorse del Dl Rilancio.

Lo stesso decreto prevede l’attivazione di centrali operative regionali con funzioni di raccordo tra tutti i servizi e il sistema di emergenza urgenza, anche ricorrendo alla telemedicina: saranno queste centrali a decidere che tipo di cure garantire ai pazienti tra ospedale e territorio.

Le esperienze positive a livello regionale da cui attingere non mancano.

E partono anche dall’ospedale che deve anche - come emerge da alcune buone pratiche delle Regioni - sapere dialogare con il territorio.

In alcuni modelli di «dimissione protetta» dei pazienti dopo un ricovero la sinergia massima tra ospedale e territorio si realizza quando sono le stesse Centrali di continuità territoriali ad entrare in ospedale per prendere in carico il paziente.

Vanno poi sviluppate reti territoriali attraverso un modello che vede l'integrazione dei diversi professionisti (medici di famiglia, infermiere di famiglia, servizi sociali, infermieri, fisioterapisti e operatori socio-sanitari) che possono operare anche in presidi fisici sul territorio come le Case della Salute.

A fianco alle case della Salute c’è poi il modello degli ospedali di comunità dove equipe operative erogano cure “intermedie” a pazienti con problematiche acute e subacute di lieve e moderata entità, integrate con le cure erogate a casa, garantendone quindi la piena continuità.

E infine , come detto, c’è l’atteso avvento dell’infermiere di famiglia.

(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)

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Autore (Cognome Nome)
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2020
Pagine30
LinguaItaliano
OriginaleSi
Data dell'articolo2020-07-07
Numero
Fonte
Approfondimenti Online
FonteIl Sole 24 ore
Subtitolo in stampaIl Sole 24 ore, 07-07-2020, p.30
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)
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Approfondimenti
Attori
Parole chiave: Assistenza Domiciliare Integrata Buone pratiche Legislazione regionale Ospedale Welfare Welfare locale