"Con l'isolamento proteggiamo gli anziani dal coronavirus, ma la perdita di esercizio fisico si sta ripercuotendo sulla loro salute cardiovascolare e metabolica e anche sul tono dell'umore, con alterazioni del sonno e aumento di ansia e depressione".
Il monito arriva da Raffaele Antonelli Incalzi, direttore del reparto di Geriatria del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma.
“Suggerisco di autorizzare le uscite degli anziani con modalità diverse in base alle zone e al rischio contagio. Nelle regioni con un R0 sotto il valore di 0,7 gli anziani devono poter uscire di casa per fare attività fisica senza limiti, magari con un familiare, adottando misure di distanziamento sociale e dispositivi di protezione in caso di bisogno. Dove è più alto il rischio contagio, devono comunque poter uscire ma entro 1 km da casa e con mascherine e guanti”.
“Nella fase 2 per i soggetti anziani con malattie croniche ci può essere uno scompenso o un'alterazione dei valori”- continua Antonelli Incalzi –. Sarebbe opportuno utilizzare una App che monitora parametri come saturazione dell'ossigeno, frequenza cardiaca e respiratoria, abbinata a un contapassi che ci dica se i valori sono tali a riposo o in movimento. E già stiamo vedendo i riflessi di queste lunghe settimane in casa sul fisico e sulla psiche: anche i pazienti con una demenza lieve sono scompensati, c'è un'inversione del ritmo sonno-veglia e in molti casi abbiamo dovuto rivedere le terapie farmacologiche".
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)