Uno studio realizzato da un gruppo di ricercatori inglesi della University of East Anglia e del Queen Elizabeth Hospital Foundation Trust conferma i dati di una precedente ricerca dell’Università di Torino.
Per il team di ricercatori, scrive Victor Tangermann su Futurism.com, ci sarebbe una correlazione fra i livelli di vitamina D riscontrati nei cittadini di 20 paesi in Europa e i tassi di mortalità causati da Covid-19.
È importante notare, avverte il sito, che correlazione non significa causalità.
È troppo presto per dire se l’aumento dei livelli di vitamina D può essere d’aiuto alle persone a guarire dal virus ma poiché tale vitamina viene prodotta con l’esposizione al sole e le persone hanno trascorso più tempo in casa, alcuni sanitari sono preoccupati di una ricaduta negativa sulla salute della popolazione anziana che ne è carente.
Il National Health Service (SSN) del Regno Unito attualmente raccomanda di assumere quotidianamente 10 microgrammi di vitamina D ed in effetti precedenti studi hanno dimostrato che buoni livelli di questa vitamina possono ridurre il rischio di altre infezioni respiratorie tra cui influenza e tubercolosi, sottolinea Science Alert.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)