Il dolore cronico reumatico può essere dovuto ad artrite reumatoide, Lupus, sclerosi sistemica, osteoporosi, vasculiti. Nel nostro Paese ne soffrono 5 milioni di persone, il 10 per cento della popolazione.
Queste patologie – secondo la Società italiana di Reumatologia (Sir) - colpiscono a tutte le età. Sbagliato dunque confondere le patologie reumatologiche come esclusive della terza età, anche se gli anziani pagano un prezzo elevato in termini epidemiologici.
Lo scorso marzo dalla Sir è stato istituito il Registro Covid per i pazienti reumatologi per monitorare l’impatto della pandemia di Covid-19 sui pazienti reumatologici (categoria considerata a rischio). Il Registro è attivo su tutto il territorio nazionale. Obiettivo: individuare tutti i casi di infezione da Covid-19 che si fossero verificati nei pazienti reumatologici in Italia.
«L’iniziativa – spiega Sinigaglia (presidente nazionale Sir)- è la prima al mondo. Con il Centro Studi abbiamo allestito una cartella elettronica contenente informazioni demografiche, relative alla patologia di base e alle terapie seguite oltre che alla sintomatologia di esordio dell’infezione da Sars-Cov-2 e ai suoi esiti.
La Sir ha invitato tutti i soci (circa 1.200 sul territorio nazionale) a compilare la cartella con le informazioni richieste in tutti i casi in cui il reumatologo fosse venuto a conoscenza di una infezione in un paziente reumatologico.
Le informazioni saranno cruciali per comprendere se i nostri pazienti con dolore cronico reumatico sono effettivamente a rischio aumentato o se, al contrario, possano essere considerati relativamente protetti anche in funzione di trattamenti che vengono comunemente utilizzati per la terapia di malattie reumatologiche e che si stanno dimostrando di una qualche efficacia anche nella terapia dell’infezione virale.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)