Chi usa il peperoncino più di 4 volte a settimana ha dei benefici per il cuore e si assicura una vita più longeva. Questi i risultati della ricerca condotta da Marialaura Bonaccio, epidemiologa dell’IRCCS Neuromed di Pozzilli (Isernia), condotta per 15 anni.
Il peperoncino è il frutto della pianta Caspicum annuum, ed è utile per a una buona digestione e miglior funzionamento del sistema cardiocircolatorio. Gli scienziati molisani ne hanno studiato l'influenza sulla mortalità. Precedentemente due ricerche in Cina e negli Usa ne avevano già evidenziato l'effetto protettivo e i ricercatori hanno voluto controllarne la validità nella popolazione mediterranea. Sono stati esaminati tra il 2005 e il 2010 oltre ventiduemila molisani di età pari o superiore a 35 anni, reclutati nel progetto Moli-sani.
Si è così potuto osservare che chi consuma peperoncino fino a due volte la settimana ha un tasso di mortalità del 14% inferiore rispetto a chi non ne usa. La protezione sale al 23% in chi ne fa uso almeno 4 volte. Per quanto riguarda i dati relativi alla mortalità cardiovascolare, cerebrovascolare, per cancro e per infarto. Si è così evidenziato che, per quanto riguarda la mortalità cardiovascolare, per chi assume peperoncino più di 4 volte la settimana, si riduce del 61%. Il passo successivo è identificare il motivo per il quale agisce.
Non si è ancora capito se c'è un legame della sua benefica azione a seconda della piccantezza. Vanno avanti anche gli studi per comprendere i risultati coniugandoli con il tipo di alimentazione. Bisogna infatti tenere conto della dieta seguita dalle persone, perché i nutrienti contenuti nei cibi interagiscono tra di loro, come nel “paradosso francese”.
Il quale mostra come il popolo d'oltralpe, consumatore di burro e formaggi (grassi saturi), presentano però una incidenza di malattie cardiovascolari simile a quella dei popoli mediterranei che prediligono olio di oliva. Questo perché i francesi accompagnano i formaggi con il vino e ciò comporta una diversa interazione.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)