Chiedono il riconoscimento come figura giuridica, che attribuisca un sistema di indennità e tutele crescenti, su una valutazione individualizzata.
Per l’associazione Caregiver Familiari Comma 255 “perché si arrivi ad una legge che ridia dignità alle nostre vite è certamente necessario un percorso culturale di mobilitazione delle coscienze. Non chiediamo una legge subito ma una legge giusta!”.
Una delegazione di Caregiver Familiari Comma 255 è stata audita in Commissione Straordinaria Diritti Umani del Senato per presentare le proprie perplessità sul provvedimento.
"Ringraziamo la Senatrice Paola Binetti che ci ha offerto questa possibilità e la Commissione per averci inserito nel ciclo di audizioni sulla disabilità. Riteniamo la Commissione Diritti Umani la più idonea ad accogliere le nostre istanze perché Caregiver Familiari Comma 255 sta solo chiedendo il riconoscimento dei diritti individuali dei caregiver familiari, inalienabili in quanto persone distinte seppur interconnesse con i propri congiunti con disabilità, ai sensi dell'art. 3 della Costituzione italiana ed artt. 1 e 2 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo”, spiega l’associazione in una nota.
“La dignità alle nostre vite - prosegue la nota - può essere restituita solo con una legge che ci riconosca come figura giuridica attribuendoci un sistema di indennità e tutele crescenti, su una valutazione individualizzata. Questo abbiamo ribadito in Commissione in Senato, descrivendo la nostra realtà, i distinguo tra le diverse prospettive di vita che i vari ruoli familiari impongono e le nostre richieste”.
(Fonte: tratto dall'articolo)