Lo sfratto di Lisa Burford, 77 anni, dalla casa di cura dove risiedava, nel bel mezzo della pandemia, ha scatenato un diluvio di critiche nel Regno Unito.
La signora Burford, costretta su una sedia a rotelle, non ha mai lasciato la residenza durante il lockdow.
Quindi tutti i giorni attendeva con ansia che Brian, 73 anni, suo marito da più di 50 anni, passasse davanti alla sua stanza, percorrendo un sentiero all'esterno e la salutasse.
Ma il signor Burford, che ha il cancro alla gola e difficoltà a parlare, ha cercato di avvicinarsi alla finestra della stanza, in modo da esprimersi a gesti.
I gestori della casa di cura di proprietà di Barchester Healthcare Ltd non hanno considerato il loro comportamento consono alle regole restringenti del distanziamento e hanno scritto alla loro anziana ospite per chiederle di lasciare la struttura in tempi brevissimi.
La loro figlia Michaela, ha così commentato: "L’azione della casa di cura ha causato stress e traumi ai miei genitori.
Abbiamo dovuto cercare una nuova casa di cura per la mamma nel bel mezzo di una pandemia, senza poter incontrare il personale della struttura”.
Caroline Abrahams, direttice di Age UK, ha dichiarato: "La maggior parte delle persone non è a conoscenza del fatto che se vai a vivere in una casa di cura hai meno diritti legali che se affitti un appartamento. Non hai una "locazione" vera e propria, anche se è la tua casa, e questo significa che è legalmente possibile per la direzione sfrattarti.
È tempo di dare ai residenti delle case di cura il diritto a una locazione come parte del processo di modernizzazione e rifinanziamento dell'assistenza sociale”.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)