L’attore Massimo Boldi è abbastanza drastico: "Io, se fossi in una casa di riposo e per via della pandemia non potessi vedere figli e nipoti, potrei perdere la voglia di vivere". A 75 anni, con la prima dose di vaccino fatta e la seconda prevista lunedì, l’attore ha ancora l’età e la salute per vivere in autonomia a casa propria invece che in una Rsa, ma il pensiero degli anziani che da oltre un anno non vedono i propri cari l’ha spinto a lanciare un appello al presidente della Repubblica e al presidente del Consiglio "affinché pongano rimedio al fatto che in molte Rsa gli anziani non possono ancora ricevere visite". Una circolare del ministero della Salute incoraggia 'strategie di screening immediato' dei visitatori e anche 'sale per abbracci protetti', ma non essendoci un protocollo preciso, poche strutture si prendono la responsabilità di far entrare estranei. Ma, come afferma Boldi, senza vedere i familiari, gli anziani s’intristiscono, si deprimono, diventano inappetenti, si sentono abbandonati. Gli peggiorano l’umore e la salute. A questo proposito ricorda l’esempio di suo nonno, cha ha vissuto 20 in un ospizio circondato dall’affetto di figli e nipoti. La domenica non era raro che uscisse con loro per un caffè al bar e un incontro in osteria.“Gli anziani chiusi lì dentro, conclude Boldi, hanno bisogno di sapere che i loro cari stanno bene. Vivono una settimana intera per vedere i familiari felici e in salute la domenica. Stare chiusi come in una cella è l’anticamera della morte. Non c’è differenza fra essere bimbi e vecchi: sei felice se senti l’affetto dei tuoi cari e se ridi”.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)