L'Italia destina all'assistenza di anziani e disabili risorse insufficienti: il 2,5% del prodotto interno lordo contro il 3,5% dei paesi Ocse più sviluppati e molto meno di Germania (4,5%), Gran Bretagna (4,3%) e Francia (4,1%).
È quanto emerso oggi a Roma alla presentazione del Rapporto "Anziani e disabili: un nuovo modello di assistenza" realizzato dalla Fondazione per la Sussidiarietà (FPS), in collaborazione con Cesc - Università degli studi di Bergamo, Crisp – Università degli studi di Milano, Politecnico di Milano e Università degli studi di Parma e con la partecipazione di Fondazione Don Gnocchi e Fondazione Sacra Famiglia.
Lo studio evidenzia il ruolo chiave del non profit che copre metà dell’offerta di posti letto per anziani e disabili (49%), rispetto al 42% di 10 anni fa. Cresce anche il privato, ora al 26%, mentre il settore pubblico è sceso dal 30% al 25%. La ricerca segnala la necessità di istituire un Servizio nazionale per la non autosufficienza che superi l'attuale frammentazione degli interventi. Un sistema integrato, con un fondo nazionale e un unico canale di accesso.
"L’attenzione del Governo Draghi e del Ministero della Salute verso i bisogni di anziani e disabili è alta e costante, in particolar modo durante questa emergenza sanitaria ed economica - afferma Andrea Costa, sottosegretario di Stato alla Salute -. Insieme con il Generale Figliuolo, nell’organizzazione della campagna vaccinale prima e con la terza dose poi, abbiamo inserito questi soggetti fra le categorie prioritarie da proteggere e tutelare".
(Sintesi redatta da: D'Amuri Vincenzo)