L’Inps paga quasi 400 mila pensioni all'estero, al costo di 1,3 miliardi. Le categorie che incassano questi assegni sono due; coloro che hanno deciso di godersi all'estero il trattamento previdenziale, normalmente piuttosto cospicuo; e i nostri emigrati che hanno solo parte della carriera lavorativa in Italia e mettono insieme minuscoli assegni. Inoltre c’è una quota per ora, limitata ma destinata a crescere, di immigrati che sono tornati nelle terre d'origine. Più della metà delle pensioni versate si fermano in Europa, e circa 87 mila vanno in 'America settentrionali. Il Pease che incassa più trattamenti pensionistici è il Canada (sono 51.927) seguito da Germania, Svizzera, Australia e Francia. Seguono altre nazioni tradizionalmente legati all’emigrazione italiana come Stati Uniti, Argentina e Belgio. Diverso diventa il discorso se si parla di entità delle pensioni; a Cipro risultano pagati solo 178 assegni, che valgono 5.468 euro lordi al mese, negli Emirati arabi ne sono pagate solo 60 ma valgono in media 3.784 euro. Segue il Portogallo, che, grazie ad una legislazione fiscale favorevolissima, negli ultimi anni ha attirato molti anziani benestanti. Dall’Italia sono versati nel Paese lusitano circa 3.000 assegni per un importo medio mensile di 2.720 euro, mentre ad esempio, gli italiani emigrati in Canada percepiscono solo 105 euro. L’età media delle persone che percepiscono la pensione all’estero è di 79,5 anni, che comprende però gli 85,5 dell'Argentina e i 52,4 del Senegal, passando per i 70,8 anni del Portogallo.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)