Secondo uno studio recente, almeno 1 milione e mezzo di lavoratori anziani si sente discriminato a causa dell’età.
Uno su cinque sopra i 55 anni afferma di aver perso opportunità di carriera e nuovi posti di lavoro perché i datori di lavoro pensano che sia troppo vecchio.
Lo studio arriva mentre aumenta il numero di persone che rimangono più a lungo lavorativamente attive.
Infatti, secondo un sondaggio condotto su 2000 britannici, ben quattro over55 su 10 si aspettano di continuare a lavorare oltre l'età pensionabile.
La stragrande maggioranza di loro (86%) rimarrà nello stesso ruolo, o perché gli piace (46%) o perché è ciò che conosce meglio (45%). Un terzo semplicemente pensa che sia troppo tardi per provare qualcosa di nuovo.
Paul Avis, di Canada Life, che ha commissionato il sondaggio, ha dichiarato: “Centinaia di migliaia di aziende ospitano programmi di apprendistato ogni anno, programmi di reclutamento di laureati o iniziative di tirocinio estivo. Questi hanno lo scopo di inserire i giovani nel mondo del lavoro e insegnare loro le competenze di cui hanno bisogno per far carriera. Ma le aziende non fanno lo stesso per i lavoratori anziani, per incoraggiarli a cercare nuove opportunità e a fare domanda per nuovi ruoli grazie alloro esperienza".
Il sondaggio è stato pubblicato insieme ai dati che mostrano l’invecchiamento della forza lavoro.
L’età media attuale dei lavoratori è infatti di 65,2 anni rispetto ai 63,3 del 2000. Le donne hanno 64,3 anni quando vanno in pensione, rispetto ai 61,2 di due decenni fa.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)