Per il Censis, sul rapporto dei cittadini con il Servizio sanitario incidono variabili come la territorialità dell'offerta, la condizione socio-economica ma anche l'età delle persone. Il difficile accesso alla sanità crea disparità e comportamenti opportunistici oltre ad una crescente sensazione di disuguaglianza e ingiustizia. Più della metà degli italiani (54,7%) pensa che in Italia le persone non abbiano le stesse opportunità di diagnosi e cure. Avviene di più nel Nord Est (il 58,3%dei residenti) e al Centro (54%) meno al Sud (53,9%) e al Nord-Ovest (53,3%). Quanto alle pensioni, per il Censis, non svolgono più solo la funzione di tutela della vecchiaia. Sono oltre 16 milioni le persone che percepiscono pensioni in Italia ma sono diminuite nell’ultimo anno in cui il numero di chi ha smesso di percepire pensioni è maggiore dei nuovi pensionati. Questi ultimi sono, inoltre, più poveri dei loro predecessori: 15.000 euro contro 16.700 euro annui. Circa il 50% delle famiglie italiane è formato o ha al suo interno un pensionato (circa 12 milioni di nuclei). I pensionati che vivono soli sono il 27,8%, il 36,2% vive in coppia senza figli, il 18% in coppia con figli, l'8% è un genitore solo. I trasferimenti pensionistici rappresentano più di tre quarti del reddito per il 63,3% delle famiglie; per più di 1 famiglia su 4 (26,4%) la pensione è il totale del reddito familiare. Le pensioni, quindi, non tutelano solo la vecchiaia ma contribuiscono a ridurre il rischio povertà delle famiglie più vulnerabili.
(Fonte: www.censis.it)